SCARZUOLA

LA SCARZUOLA
Si narra che nel 1218 vi dimorò San Francesco di Assisi costruendosi una capanna fatta con la scarsa, (pianta palustre, da cui il nome Scarzuola). Il Santo vi fondò un Convento piantando un alloro e una rosa creando una fonte alla quale la gente porta ancora molta devozione. Nella piccola chiesa del convento è custodito un affresco della prima metà del XIII secolo, uno dei primi ritratti del Santo in levitazione. Oggi La Scarzuola è un luogo d'incanto, trasformato dall'Architetto milanese Tommaso Buzzi, che acquistò il complesso conventuale nel 1957 per costruire la "città ideale". Il recupero del convento fu il primo atto del progetto di Buzzi; subito dopo passò ai giardini, trasformando gli innocenti orti dei frati in un fantastico impianto verde ove, tra siepi di bosso, fiori rari, statue e pergolati, si rievoca il mito d'amore di Polifilo e della sua ninfa. Ultimato così il recupero della "città sacra", Buzzi passò ad edificare la sua "città profana", che chiamerà "Buzziana". Questa inizia a sorgere al termine del giardino, affacciata su un vasto anfiteatro naturale. Appare come una bizzarra e sconvolgente cittadella tutta in tufo, le cui fabbriche paiono modellate con la sabbia, come i castelli che si fanno in riva al mare. Gli edifici sono collegati tra loro da zone teatrali vere e proprie ( scene, gradinate, grandi vasche) realizzate sul rilievo del terreno e sostenute da poderosi muri di tufo. La Buzziana appare proprio una città profana, sovraccarica com'è di riferimenti e citazioni: ovunque vi sono impressi motti, monogrammi e simboli indecifrabili. Concepita in base ad un personalissimo neo-Manierismo, la cittadella presenta forme sconcertanti e complesse: vi abbondano scalinate e scalette, modi espressivi "alla rustica", bassorilievi di mostri, statuine, figure fitomorfe "alla Arcimboldi" senza alcun richiamo all'architettura. C'è un affastellarsi di edifici e monumenti che ha del miracoloso: strutture circolari come osservatori astronomici arabi, costruzioni zoomorfe, tebaidi e pozzi di meditazione, luoghi di rappresentazione e templi di culti pagani con la torre di cristallo, che pare, invece, il pinnacolo di una cattedrale gotica. Alla sua morte, avvenuta nell'80, Tomaso Buzzi lascia incompiuta la creatura di pietra, ed esprime il desiderio che la natura ne prenda possesso, la divori, ne faccia un insieme di belle rovine degne del pennello di Clerisseau. Ma la Buzziana non scompare e oggi, quasi interamente compiuta, si presenta all'uomo del Terzo Millennio come un labirinto dello spirito, una concezione che forza le regole della nostra dimensione per imporne un'altra.
CITTA’ DELLA PIEVE
Patria di Pietro Vannucci “Il Perugino”
La Città, avamposto fortificato della Tuscia longobarda, si erge su un colle di 500 e colpisce per l’intenso colore del cotto. Un tempo la fabbricazione dei mattoni era l’attività tipica dell posto. La “Pieve” è quella dei Ss Gervasio e Protasio attorno a cui si attestò l’insediamento in età altomedievale per fuggire all’impaludamento della Valdichiana. Il punto più alto è la Rocca, costruita nel 1326, ideata probabilmente da Lorenzo Maitani, riconoscibile dalle cinque torri quadrate. Trasformazione barocca dell’antica pieve è Duomo, il quale contiene due opere del Perugino: sul fondo dell’abside una tavola firmata e datata 1514, e, nella prima cappella, il “Battesimo di Gesù (1510). Addossata alla facciata è la Torre Civica, mentre di fronte c’è il Palazzo dei Priori, trecentesco ma più volte rimaneggiato. Di grande interesse è l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi dove nel 1504 il Perugino dipinse l’affresco con l’ “Adorazione dei Magi”, una delle sue opere di maggior pregio.
PROGRAMMA
Partenza da Via Erbosa (edicola) alle ore 08.10 – Pieve al Toppo 08.25 –
Monte San Savino 08.35 - Valdichiana 08.45
Sosta di 20 minuti all’autogrill di Montepulciano.
Arrivo a Montegabbione. Prenderemo la navetta andata e ritorno per gli ultimi 3 km. Biglietto e visita guidata de “La Scarzuola”.
Al termine proseguimento per Città della Pieve.
Pranzo libero (chi vuole può prenotare presso la nostra agenzia – extra - pranzo in famosissimo ristorante incluse bevande e menu tipico umbro).
Segue visita (libera)della cittadina.
Nel pomeriggio partenza per rientro ad Arezzo con arrivo massimo per le ore 19
€ 68
ACCONTO €25
LA QUOTA COMPRENDE: Bus gt + nostro accompagnatore che fornirà introduzione in pullman + servizio navetta a noi riservato per gli ultimi 3km + biglietto di ingresso a “La Scarzuola” + visita guidata a cura del proprietario della Villa. Il pranzo a Città della Pieve è libero (chi vuole può prenotare, presso la nostra agenzia, pranzo in famosissimo ristorante incluse bevande con menu tipico umbro).
Si narra che nel 1218 vi dimorò San Francesco di Assisi costruendosi una capanna fatta con la scarsa, (pianta palustre, da cui il nome Scarzuola). Il Santo vi fondò un Convento piantando un alloro e una rosa creando una fonte alla quale la gente porta ancora molta devozione. Nella piccola chiesa del convento è custodito un affresco della prima metà del XIII secolo, uno dei primi ritratti del Santo in levitazione. Oggi La Scarzuola è un luogo d'incanto, trasformato dall'Architetto milanese Tommaso Buzzi, che acquistò il complesso conventuale nel 1957 per costruire la "città ideale". Il recupero del convento fu il primo atto del progetto di Buzzi; subito dopo passò ai giardini, trasformando gli innocenti orti dei frati in un fantastico impianto verde ove, tra siepi di bosso, fiori rari, statue e pergolati, si rievoca il mito d'amore di Polifilo e della sua ninfa. Ultimato così il recupero della "città sacra", Buzzi passò ad edificare la sua "città profana", che chiamerà "Buzziana". Questa inizia a sorgere al termine del giardino, affacciata su un vasto anfiteatro naturale. Appare come una bizzarra e sconvolgente cittadella tutta in tufo, le cui fabbriche paiono modellate con la sabbia, come i castelli che si fanno in riva al mare. Gli edifici sono collegati tra loro da zone teatrali vere e proprie ( scene, gradinate, grandi vasche) realizzate sul rilievo del terreno e sostenute da poderosi muri di tufo. La Buzziana appare proprio una città profana, sovraccarica com'è di riferimenti e citazioni: ovunque vi sono impressi motti, monogrammi e simboli indecifrabili. Concepita in base ad un personalissimo neo-Manierismo, la cittadella presenta forme sconcertanti e complesse: vi abbondano scalinate e scalette, modi espressivi "alla rustica", bassorilievi di mostri, statuine, figure fitomorfe "alla Arcimboldi" senza alcun richiamo all'architettura. C'è un affastellarsi di edifici e monumenti che ha del miracoloso: strutture circolari come osservatori astronomici arabi, costruzioni zoomorfe, tebaidi e pozzi di meditazione, luoghi di rappresentazione e templi di culti pagani con la torre di cristallo, che pare, invece, il pinnacolo di una cattedrale gotica. Alla sua morte, avvenuta nell'80, Tomaso Buzzi lascia incompiuta la creatura di pietra, ed esprime il desiderio che la natura ne prenda possesso, la divori, ne faccia un insieme di belle rovine degne del pennello di Clerisseau. Ma la Buzziana non scompare e oggi, quasi interamente compiuta, si presenta all'uomo del Terzo Millennio come un labirinto dello spirito, una concezione che forza le regole della nostra dimensione per imporne un'altra.
CITTA’ DELLA PIEVE
Patria di Pietro Vannucci “Il Perugino”
La Città, avamposto fortificato della Tuscia longobarda, si erge su un colle di 500 e colpisce per l’intenso colore del cotto. Un tempo la fabbricazione dei mattoni era l’attività tipica dell posto. La “Pieve” è quella dei Ss Gervasio e Protasio attorno a cui si attestò l’insediamento in età altomedievale per fuggire all’impaludamento della Valdichiana. Il punto più alto è la Rocca, costruita nel 1326, ideata probabilmente da Lorenzo Maitani, riconoscibile dalle cinque torri quadrate. Trasformazione barocca dell’antica pieve è Duomo, il quale contiene due opere del Perugino: sul fondo dell’abside una tavola firmata e datata 1514, e, nella prima cappella, il “Battesimo di Gesù (1510). Addossata alla facciata è la Torre Civica, mentre di fronte c’è il Palazzo dei Priori, trecentesco ma più volte rimaneggiato. Di grande interesse è l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi dove nel 1504 il Perugino dipinse l’affresco con l’ “Adorazione dei Magi”, una delle sue opere di maggior pregio.
PROGRAMMA
Partenza da Via Erbosa (edicola) alle ore 08.10 – Pieve al Toppo 08.25 –
Monte San Savino 08.35 - Valdichiana 08.45
Sosta di 20 minuti all’autogrill di Montepulciano.
Arrivo a Montegabbione. Prenderemo la navetta andata e ritorno per gli ultimi 3 km. Biglietto e visita guidata de “La Scarzuola”.
Al termine proseguimento per Città della Pieve.
Pranzo libero (chi vuole può prenotare presso la nostra agenzia – extra - pranzo in famosissimo ristorante incluse bevande e menu tipico umbro).
Segue visita (libera)della cittadina.
Nel pomeriggio partenza per rientro ad Arezzo con arrivo massimo per le ore 19
€ 68
ACCONTO €25
LA QUOTA COMPRENDE: Bus gt + nostro accompagnatore che fornirà introduzione in pullman + servizio navetta a noi riservato per gli ultimi 3km + biglietto di ingresso a “La Scarzuola” + visita guidata a cura del proprietario della Villa. Il pranzo a Città della Pieve è libero (chi vuole può prenotare, presso la nostra agenzia, pranzo in famosissimo ristorante incluse bevande con menu tipico umbro).
Data | Responsabile | Prezzo |
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Il 19 November 2023 | Marco Fabbrini 057522476 e 3497866062 | 68,00 € |